D: Professor Calcaterra, ESG ormai è un acronimo che sta entrando sempre più frequentemente nel lessico comune. Qual è la declinazione che ne emerge a livello accademico?
R: L’acronimo si riferisce alle dimensioni ambientali (E), sociali (S) e di Governance (G) che identificano un perimetro di analisi e valutazione di rischio e performance riferito ad asset investibili.
Si tratta di un percorso di valutazione degli investimenti complementare a quello fondamentale che si basa su dimensioni finanziarie tradizionali (bilancistiche storiche e prospettiche).
La finanza sostenibile, quindi, consiste in una evoluzione della finanza tradizionale in quanto utilizza processi decisionali integrati: finanziari e ESG. L’intento è la creazione di ricchezza e valore incrementale orientati nel lungo periodo (Scholtens, 2006) e tale prospettiva è condivisa altresì all’interno del quadro regolamentare europeo.
La declinazione di questo approccio riguarda tutti gli attori coinvolti e comporta un’evoluzione dei processi decisionali che consentono l’identificazione degli obiettivi (creazione di valore finanziario nel breve e nel lungo termine) e la riorganizzazione dei processi di produzione e consumo (non più lineari ma circolari, basati su fattori di produzione che includono oltre alle risorse finanziarie il capitale naturale e quello sociale).
Nella versione più evoluta della finanza ESG o sostenibile, si afferma un modello in cui i fattori ESG non rappresentano più vincoli alla massimizzazione degli obiettivi bensì essi stessi parte degli obiettivi (Schoenmaker e Schramade, 2019).
Al fine di consentire agli attori economici di intraprendere tutte le decisioni in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile è opportuno che il mercato incorpori nei prezzi tutte le informazioni rilevanti in materia di performance e rischi ESG delle attività produttive e finanziarie.
Affinché tale circostanza si verifichi in modo efficiente e coerente in un orizzonte temporale di lungo periodo, sono necessari dati, informazioni, metriche e modelli di analisi adeguati alla misurazione e alla rappresentazione delle caratteristiche ESG di attività economiche e finanziarie.
Pertanto, rivestono un ruolo centrale differenti soggetti: le imprese, ma anche gli intermediari dell’informazione o i provider di score e rating ESG (Consob, 2021).
In questo scenario si inserisce il percorso di ricerca intrapreso da SDA Bocconi School of Management e REbuilding network. Tale percorso è finalizzato alla realizzazione di un rating ESG, che sia in grado di evidenziare rischi e performance integrati riferiti agli asset immobiliari.